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Ragionando da matematici e non da sportivi

Da sportivo e da romano devo ammettere che mi piaceva l'idea di ospitare le Olimpiadi nella mia città ma sono un matematico e quindi ragiono con i numeri applicando il metodo scientifico...

Se per un attimo mettessimo da parte il cuore e la nostra passione per lo sport e ci facessimo due conti forse, proprio per amore della nostra città saremmo capaci di mettere in discussione il nostro desiderio.
Analizzando le esperienze passate ed effettuando stime per il futuro, molti economisti hanno messo in guardia i potenziali concorrenti sull’effettiva opportunità di ospitare i giochi olimpici, gettando non pochi dubbi sulla reale possibilità di ottenere qualche beneficio dall’organizzazione di questi evento. Nelle olimpiadi i costi aumentano in media del 179% rispetto ai budget iniziali, mentre i costi supplementari che si riscontrano in altri tipi di megaprogetti variano dal 20% al 45% .
I giochi di Londra 2012 sono costati ufficialmente 8,77 miliardi di sterline, mentre il budget iniziale presentato al momento della candidatura era di 2,4 miliardi. Per ripianare i deficit derivanti dai giochi olimpici occorrono quasi sempre rilevanti incrementi dell’imposizione fiscale. Secondo molti economisti non è possibile prevedere a priori quale sarà il beneficio economico di imbarcarsi nell’impresa organizzativa e di fatto questo viene sovrastimato in sede di gara. Attendendosi grandi ritorni economici, le città candidate sono disposte a investire somme esagerate, salvo poi scoprire che i benefici reali associati al loro investimento sono di gran lunga inferiori a quelli attesi.
Molte città, dopo avere presentato la candidatura, l’hanno successivamente ritirata. Stoccolma e Leopoli hanno ritirato la candidatura per le Olimpiadi Invernali del 2022 mentre Boston e Amburgo si sono fatte indietro per i giochi del 2024 per l'elevato rischio che i costi ricadano sui cittadini.
Nel 2006 le Olimpiadi invernali di Torino costarono più di un miliardo di euro in appalti e molte delle infrastrutture costruite risultano inutilizzate e con alti costi di manutenzione, come la pista olimpica di Cesana Pariol, tracciato per bob, costata 110 milioni di € (preventivo di 60 milioni).
A Roma, per i mondiali di nuoto del 2009, la Città dello Sport di Tor Vergata, è stata un'opera incompiuta che si sarebbe dovuta comporre di un palasport con 8 mila posti, un edificio pallanuoto con 4 mila posti, una piscina olimpionica esterna con tribune fisse per 3 mila posti e una pista di atletica. Nel 2009 si svolse anche la 16° edizione dei Giochi del Mediterraneo a Pescara: risultarono 37 milioni di euro di buco nel bilancio dei Giochi, mentre venne nominato un Comitato organizzatore composto da 78 membri, quando per le Olimpiadi di Atene ne bastarono 18.
In Italia nel 2012 l’allora Presidente del Consiglio Mario Monti ritirò la candidatura per le Olimpiadi del 2020 per l’incertezza delle stime economiche. Eppure nel 2012 il debito pubblico ammontava a 1928 miliardi mente oggi ammonta a 2250 miliardi, il rapporto debito/pil era del 127% oggi è del 132,7% e mi sembra che Mario Monti sia un ottimo economista apprezzato e voluto da molti.

Allora mi domando: nelle condizioni in cui versa Roma e l'Italia in questo momento è davvero una scelta responsabile buttarsi in una impresa così dispendiosa? Il mio cuore dice SI ma la mia mente dice NO.

Fonti:

http://wikispesa.it

http://affariitaliani.it/

http://referendumroma2024.it/

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